UNO STRANO ANGELO CUSTODE
Dalla notte in cui Yoda, il
suo cucciolo di Carlino di quattro mesi, era volato via per sempre, Joel non
era più riuscito a dormire.
Certo, non passava la
totalità delle notti con gli occhi spalancati: ad intervalli cadeva in una
specie di agitato dormiveglia, che gli permetteva di riposare quel tanto
sufficiente ad alzarsi la mattina successiva per andare al lavoro; ma una
tranquilla notte di sonno, quella no, non gli era concessa.
Il costante ricordo della
perdita era simile ad una lama seghettata piantata nelle costole, non ti permetteva
di vivere sereno, mai, né di giorno, né, soprattutto di notte, quando le
immagini felici si accavallavano sovrapponendosi, e rendevano ancora più
straziante il dolore.
E non aveva sognato Yoda,
nemmeno una volta.
Quando il piccolo era ancora
un caldo batuffolo di pelo saltellante, allora sì che lo sognava, spesso, ma
poi no, poi no…
Una notte Joel, nella
parziale incoscienza che sostituiva il suo sonno, si rese conto, con uno
scossone, che stava sognando: uno scossone che quasi lo costrinse a svegliarsi.
Non era un bel sogno, anzi
era orribile: una spessa coltre di fango che ribolliva sotto i suoi piedi, e
onde concentriche che si allargavano per poi tornare verso il centro, e
sembravano chiamarlo, attirarlo…
All’improvviso il fango si
solidificò, e dal nuovo terreno spuntarono fili d’erba verde e profumata,
sempre più numerosi.
Joel alzò lo sguardo al
cielo, azzurro e senza nuvole, poi riabbassò lo sguardo su un cespuglio nelle
vicinanze, e da dietro al cespuglio… spuntò il dolcissimo, tenerissimo musetto
di Yoda.
Finalmente, finalmente lo
sognava!
Ma si rese conto che Yoda
stava… (parlando ?) … no… piuttosto… ecco, egli riusciva a percepire i pensieri del cucciolo… come per
telepatia…
“Eccomi qui.” trasmise Yoda.
“Eccoti qui.” pensò Joel. “Ma
come è possibile questo?”
“Tante cose sono possibili
nell’altra vita. E questa è una di quelle. Credi negli Angeli Custodi?”
“Che domande! Certo che ci
credo, ci ho sempre creduto, pur non avendone mai visto uno…”
E dal nulla si materializzò
un bianco essere, con due magnifiche ali e una splendida aureola, col volto
raggiante di dolcezza e di bontà, un volto privo di caratteristiche maschili o femminili…
da classico Angelo, insomma…
“Questo è il tuo Angelo Custode.”
proseguì Yoda “Ci siamo accordati per un cambio, se accetterai.”
“Che cambio?” Joel iniziava
a confondersi.
“Semplicemente, se lo vuoi,
da stanotte sarò io il tuo Angelo Custode, o meglio, un Angioletto a quattro zampe,
vuoi? Non ho l’aureola o le ali, come vedi, ma mi sposto lo stesso.”
“Sì, certo che voglio… senza
offesa per il mio Angelo, ovviamente.”
E l’essere luminoso, quasi a
sigillare il patto, scomparve sorridendo e lasciandoli soli.
I dolci occhi di Yoda, che
Joel aveva baciato per l’ultima volta tanto tempo prima, lo guardarono con
infinito Amore, e il cucciolo continuò: “Adesso devi dormire, io non ti lascerò
più, e un giorno staremo insieme per sempre… no” proseguì, anticipando la
domanda di Joel “ non potrai più vedermi, sino a quel momento, nemmeno in
sogno, è stato permesso solo per questa volta, ma io ci sarò sempre, mi
sentirai sempre vicino, e nella notte sentirai il battito del mio cuoricino, e
il mio calore ti aiuterà a riposare… prendimi in braccio adesso, come facevi
sempre…”
Joel non aspettava altro: si
chinò e raccolse il cucciolo, stringendolo delicatamente sul proprio petto.
Yoda allungò il collo e gli
annusò delicatamente le labbra, poi strofinò il nero morbidissimo musetto contro la guancia di Joel, in un simbolico
saluto, intriso di malinconica dolcezza e di infinita speranza. Subito dopo si
dissolse lentamente, e Joel rimase solo, ma una gran pace scese nel suo cuore: egli
era sicuro che i suoi giorni, da allora in poi, sarebbero stati tranquilli e
sereni, perché Yoda era tornato, e sarebbe rimasto vicino a lui.
E un giorno si sarebbero
rivisti, per non lasciarsi mai più…