ESSERI VERAMENTE “SUPERIORI”

 

Venne l’inizio di Agosto, e milioni di persone si misero in viaggio per le vacanze.

Tra loro una, due, dieci, cento, mille e più, abbandonarono il loro Amico a quattro zampe in uno, due, dieci, cento, mille e più luoghi diversi, senza preoccuparsi dell’orribile destino che riservavano a quei poveri esseri, colpevoli solo di Amare senza condizioni e senza limiti…

Ma quell’estate, lassù, nell’alto dei cieli, Qualcuno decise che era finalmente giunto il momento di impartire una salutare lezione a tutti i colpevoli dell’abbandono: la punizione sarebbe stata la morte, ad opera degli stessi cuccioli abbandonati.

Così, dopo qualche giorno, verso sera, forti temporali si abbatterono su una, due, dieci, cento, mille e più zone diverse, dove si trovavano i padroni “cattivi”.

Cessati i temporali, a mezzanotte, una fitta nebbia si alzò dal suolo, e dalla nebbia uscirono uno, due, dieci, cento, mille e più ombre a quattro zampe, fornite per l’occasione di terribili zanne e spaventosi artigli: ognuno degli esserini abbandonati si diresse senza alcuna esitazione verso la camera dove il colpevole riposava…

Ma, giunti ai piedi del letto, non uno di essi attaccò; non uno di essi pensò, nemmeno per un istante, di usare le orrende armi che avevano ricevuto: si limitarono a guardare chi li aveva traditi nel modo più crudele, e il loro sguardo era indicibilmente colmo di nostalgia e di dolce rimprovero, senza nemmeno un grammo di odio.

Nessuno di essi, però, leccò il volto dei padroni cattivi, perché quel sublime gesto d’Amore era riservato a chi l’Amore meritava, non ad altri.

Dopo un’ultima, malinconica occhiata, tutti insieme abbandonarono i letti e, senza girarsi più indietro, rientrarono nella nebbia, che li avrebbe trasportati al Ponte dell’Arcobaleno, dove li attendeva un sole primaverile, che non si sarebbe mai più spento…

 

***

 

Il mattino dopo, i padroni cattivi, svegliandosi, sentirono il sangue gelarsi nelle vene, vedendo le orme bagnate che, dalle porte delle stanze si dirigevano ai piedi dei loro letti e, mentre le guardavano, le orme svanirono…

In quel momento, dall’alto dei cieli, ad ognuno di loro furono trasmesse, nella mente, le immagini di ciò che era successo quella notte: compresero il peccato senza rimedio che avevano commesso, seppero quale pena era stata originariamente prevista e in quale era stata convertita.

Erano stati condannati al ricordo incancellabile del loro peccato, e il rimorso non li avrebbe più abbandonati per il resto della loro vita, e per questo non avrebbero potuto mai più potuto godere di un solo attimo di vera serenità…

 

 

A Yoda, e in ricordo di tutti gli Amici a quattro zampe che hanno subìto l’ingiusto destino dell’abbandono.